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VOLONTARIATO- LE DONNE SONO MENO DEGLI UOMINI MA DEDICANO PIU' ORE

09/03/2016

In Italia le donne rappresentano approssimativamente il 52% della popolazione con più di 14 anni, ma soltanto il 42% della forza lavoro occupata.

Nelle organizzazioni di volontariato la quota femminile è pari al 45% del totale degli aderenti. Il volontariato, pertanto, è un ambito meno sperequato  rispetto al mercato del lavoro – o, per fare un altro esempio, alla politica – ma comunque ancora distante da una situazione di tendenziale parità.

Come sempre accade, a seconda del punto di vista si può considerare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Al di là degli aspetti puramente quantitativi, la qualità della partecipazione conta e può spostare l'ago della bilancia in un senso o nell'altro. Nel mercato del lavoro le donne occupano spesso ruoli subalterni, con remunerazioni più basse e minori possibilità di carriera rispetto agli uomini. Ad esempio, nelle posizioni di più alto profilo quali dirigenti, titolari di azienda, liberi professionisti il rapporto fra i sessi è di circa 3 :1 a favore degli uomini (tabella 1). Ciò è in netto contrasto con il fatto che le donne, in special modo quelle più giovani, dispongono in media di un maggior livello di “capitale umano”, misurato in termini di anni di istruzione e di competenze formali possedute

Perchè le donne lo fanno meno degli uomini?
In Italia, il tasso di partecipazione femminile alle associazioni di volontariato è pari al 2,9% (circa 3 donne su 100 fanno volontariato), contro il 3,9% de gli uomini.
Questo divario, calcolato su un campione nazionaledi circa 40.000 individui, è statisticamente significativo, e tale rimane anche dopo aver controllato per le differenze fra i due sessi in termini di titolo di studio e di condizione occupazionale (tab ella 2).

E' importante tener conto delle differenze di istruzione e di condizione occupazionale perché tali aspetti sono da un lato correlati alla propensione a fare volontariato (ad esempio, il tasso di partecipazione aumenta con il titolo di istruzione e diminuisce passando dalla condizione di occupato a quella di disoccupato), dall'altro risultano distribuiti in modo non omogeneo fra uomini e donne (come si è detto, le donne sono più istruite ma meno occupate).

In allegato il report completo

fonte : FONDAZIONE VOLONTARIATO & PARTECIPAZIONE

Allegati disponibili

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